I protisti sono organismi eucarioti unicellulari: comprendono specie che possono essere considerate ai confini tra i regni delle piante, degli animali e dei funghi. Si riproducono per lo più asessualmente, per divisione cellulare, e talvolta sessualmente, per coniugazione. Secondo il modo di procurarsi il nutrimento, i protisti si possono distinguere in tre grandi raggruppamenti: protisti autotrofi, fotosintetici, assimilabili alle piante; protisti eterotrofi o protozoi, assimilabili agli animali; protisti saprofiti, che si nutrono per assorbimento, assimilabili ai funghi.
I protisti autotrofi
I protisti autotrofi sono acquatici e comprendono quasi tutte le alghe unicellulari. Costituiscono complessivamente la biomassa prevalente del fitoplancton, responsabile di quasi il 70% di tutta l'attività fotosintetica della Terra. A questo gruppo appartengono tre phyla principali: le euglenofite, le crisofite e le pirrofite.
Le euglenofite (dal greco, alghe con la pupilla) si muovono mediante un flagello; una macchia oculare rileva la luce e quando non è sufficiente perdono i cloroplasti e si comportano da eterotrofi. Vivono nelle acque dolci e si riproducono per scissione.
Le crisofite (dal greco, alghe d'oro) possiedono placche calcaree o silicee e, oltre alla clorofilla, un pigmento giallo, la fucoxantina. Si riproducono sia asessualmente, sia sessualmente. Hanno dimensioni minime e costituiscono pertanto il cosiddetto nannoplancton (insieme di organismi acquatici microscopici che galleggiano alla deriva). Comprendono le diatomee, con guscio siliceo, i cui depositi fossili hanno prodotto la cosiddetta "farina fossile".
Le pirrofite (dal greco, alghe di fuoco), o dinoflagellati, si muovono mediante due flagelli. Possono avere un guscio di cellulosa diviso in placche da scanalature. Alcune specie, prive di pigmenti, sono eterotrofe. Vivono nell'acqua dolce, ma soprattutto nel mare; molte specie sono luminescenti. Alcuni (Gonyaulax ) possiedono pigmenti rossi, che mascherano la clorofilla e sono responsabili del fenomeno della colorazione rossa delle acque. Altri (zooxantelle) vivono in simbiosi con i coralli.
I protisti eterotrofi, o protozoi
I protisti eterotrofi, o protozoi (dal greco, primi animali) sono prevalentemente acquatici; alcuni sono parassiti, altri sono simbionti, moltissimi sono presenti dove abbondano le sostanze organiche in decomposizione. Comprendono quattro gruppi principali: zooflagellati, sporozoi, sarcodini e ciliati.
Gli zooflagellati sono considerati i protozoi più antichi. Vivono nel suolo e nell'acqua, dove si muovono mediante un flagello. Alcuni sono simbionti o parassiti: Trypanosoma gambiense è l'agente della malattia del sonno, trasmessa dalla mosca tse-tse; altri vivono nell'intestino delle termiti, dove partecipano alla digestione della cellulosa.
I sarcodini possiedono prolungamenti citoplasmatici (pseudopodi) che permettono il movimento (ameboide) e la cattura delle particelle alimentari. Le amebe non hanno forma definita; alcune sono parassite e possono provocare disturbi intestinali nell'uomo (amebiasi). I foraminiferi, marini, hanno gusci calcarei che, accumulandosi sul fondo del mare, formano la sabbia a foraminiferi. I radiolari, marini, hanno invece scheletri silicei che formano la sabbia a radiolari.
Gli sporozoi sono tutti parassiti e formano spore. Emettono pseudopodi per catturare il cibo, ma si muovono scivolando o flettendosi. Alternano riproduzione sessuale e asessuale. Passano da un organismo all'altro utilizzando spesso gli insetti come vettori. Plasmodium , trasportato dalla zanzara anofele, provoca la malaria nell'uomo.
I ciliati possiedono caratteristiche ciglia, che possono in alcune specie ricoprire tutto il corpo. Sono diffusi soprattutto nelle acque dolci, in forme libere o fisse a un substrato; sono detti anche infusori perché scoperti negli infusi di fieno. Si riproducono per scissione e per coniugazione. Sono considerati i protisti più evoluti; comprendono i generi Paramecium, Vorticella, Stentor .
I protisti saprofiti
I protisti saprofiti comprendono organismi simili a funghi, che si nutrono per assorbimento di sostanze in decomposizione. Sono privi di parete cellulare e vengono chiamati funghi mucillaginosi. Si dividono in due gruppi principali: gli acrasiomiceti e i mixomiceti.
Gli acrasiomiceti hanno struttura cellulare. Sono cellule ameboidi, con prolungamenti citoplasmatici o pseudopodi. In condizioni avverse, possono riunirsi in un denso aggregato in cui alcune cellule si specializzano per compiti diversi.
I mixomiceti non hanno struttura cellulare individuale: formano una massa di citoplasma con miliardi di nuclei non separati da una membrana, che può diffondersi in uno strato molto sottile per alcuni metri quadrati. Di colore giallo-arancio, vivono nelle foglie e nei tronchi marcescenti. Si riproducono per spore.