I processi di degradazione producono detriti che, se non vengono asportati, si
accumulano in loco formando un spesso strato incoerente, chiamato regolite, ricoprente la roccia inalterata, detta roccia madre. In altri casi, i detriti possono essere trasportati dal vento, dall'acqua, dal ghiaccio, in aree lontane dalla loro
formazione. La parte superiore del mantello detritico si arricchisce progressivamente di sostanze organiche provenienti dalla decomposizione dei resti e dei prodotti di rifiuto degli esseri viventi; in tal modo il mantello
detritico evolve in suolo.
Il suolo è lo strato incoerente di minerali e di materia organica, ricco di
acqua e aria, situato sopra la roccia madre, dello spessore che può variare da pochi centimetri a decine di metri. Si forma per le interazioni chimiche, fisiche e biologiche, che intercorrono tra biosfera, litosfera, idrosfera e
atmosfera.
La scienza che studia le caratteristiche, la formazione, l'evoluzione, la
distribuzione e la conservazione dei suoli è la pedologia.
Un suolo maturo presenta una stratificazione verticale con una distribuzione caratteristica dei diversi componenti. Gli strati che compongono il suolo sono detti orizzonti. Nel profilo verticale di un suolo ben sviluppato si riconoscono quattro orizzonti, indicati dall'alto in basso con le lettere O, A, B, C.